Archivio mensile:ottobre 2016

TRE MIRACOLI

Questa sera all’allenamento degli Special Crabs è successa una cosa straordinaria.
Arrivo al campo e trovo due bambini, Giacomo di 8 anni e Marco di 6, intenti a giocare a calcetto: chiedo gentilmente di smettere perché dobbiamo giocare a basket e loro, tranquillamente, se ne vanno.
Cominciamo l’allenamento e, dopo pochi minuti, vedo che Giacomo e Marco stanno ripetendo in un angolo i nostri esercizi col pallone da calcio.
Mi avvicino:«volete giocare con noi?».
«Sììììì!», rispondono in coro e si mettono in fila.
Dopo il primo giro di passaggi tic-tac lungo il perimetro del campo si aggiunge un altro Giacomo, anche lui 8 anni. Andiamo a cercare nel cestone tre palloni da minibasket, li gonfiamo alla svelta, poi di nuovo in fila per lo slalom, il tiro da fermo, l’arresto e tiro.
E alla fine la gara di tiro. La loro squadra vince la prima staffetta e nella seconda, si arriva a 20, proprio loro mettono i tre canestri in fila che chiudono la contesa. Nemmeno Edmondo De Amicis in “Cuore” avrebbe potuto scrivere un finale così.

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Questa è la forma suprema di integrazione.
Gli occhi dei bambini hanno un super-potere: non vedono le differenze, che si tratti di colore, lingua, età, livello cognitivo, handicap fisico; vedono invece le similitudini, ciò che unisce le persone, la voglia di giocare e di divertirsi, di correre dietro alla palla, di esultare per il canestro di un compagno, o di incitarlo dopo un errore al tiro.
La mamma di Forrest Gump diceva che «I miracoli accadono ogni giorno».
A noi stasera ne sono capitati tre, Giacomo, Giacomo e Marco.
Grazie a voi tre e alle vostre famiglie che con naturalezza mai scontata vi hanno lasciati giocare con noi: è stato un allenamento fantastico.
«Ma voi vi allenate qui tutti i giovedì?».
«Sì».
«Allora ci vediamo giovedì prossimo!».
Potete scommetterci, giovinastri!

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RICOMINCIAMOOO!