bormio, -7: i “perché” e i “per come” delle convocazioni


Ci siamo.

Fra una settimana si realizzerà l’evento clou della nostra giovane storia: l’allenamento di domenica 20 luglio con la nazionale femminile, allenata dal “nostro” Giampiero Ticchi.

Proprio ieri io, Stefano e i ragazzi selezionati ci siamo allenati a Cattolica con la Valconca Overlimits, per definire il programma di allenamento che proporremo alle azzurre.

E’ un momento di grande entusiasmo, ma, come sempre in casi come questo, all’emozione si contrappone il fardello di dover scegliere chi portare e chi no, scelta obbligata quando hai una rosa di 60 ragazzi, 2 soli allenatori e 6 posti disponibili.

Inevitabile per chi osserva chiedersi: perché lui sì e quell’ altro no?

Innanzitutto una necessaria premessa: gli Special Crabs sono una squadra di basket, non un’associazione assistenzialistica. Certo, si cerca di seguire e rispettare i tempi e le esigenze di ciascuno, ma le regole generali sono quelle dello sport ed è normale che ci sia chi è più pronto e chi meno, chi ha più talento e chi meno, chi più voglia e/o resistenza fisica e chi meno e, soprattutto, chi fuori di casa riesce a badare completamente (o quasi) a sè stesso e chi invece ha difficoltà di diverso grado per quanto concerne l’autonomia personale.

Altra cosa importante: io e Stefano, anche se quotidianamente lavoriamo come educatori, in palestra siamo allenatori, sui generis quanto si vuole, ma comunque allenatori. E come tali anche per noi raduni ed eventi al di fuori del programma di allenamento standard rappresentano una possibilità di confronto e divertimento in libertà, durante i quali limitare al minimo indispensabile gli inteventi educativi/assistenzialistici.

Soggiorni e vacanze “protette” sono qualcosa di completamente differente, costruito intorno ai ragazzi.

Noi costruiamo intorno alla pallacanestro.

Detto questo, ecco i parametri di scelta che abbiamo utilizzato:

  1. grado di autonomia personale: abbiamo scelto ragazzi completamente autosufficienti, o quasi;
  2. esperienze precedenti: abbiamo cercato di proporre il soggiorno ai “nuovi” arrivati;
  3. resistenza fisica e voglia di giocare: visto che ci alleneremo con giocatrici professioniste, abbiamo scelto chi può garantire una tenuta costante per 90 minuti. A tutti gli Special Crabs piace giocare a basket, ma c’è chi durante l’allenamento ha bisogno di fermarsi più volte e prendersi pause anche lunghe, per stanchezza, o per difficoltà a restare concentrato.
  4. uso di farmaci e stato generale di salute: per motivi di responsabilità, dal momento che il soggiorno non è organizzato da un ente sanitario e noi allenatori partecipiamo come volontari, non come professionisti “tutelati”, abbiamo evitato di convocare ragazzi sottoposti a terapia farmacologica (a meno che non siano del tutto autonomi anche in questo), o che siano affetti da disturbi con episodi di crisi eclatanti (p.es epilessia, o schizofrenia).

Considerato attentamente ciascun punto abbiamo fatto la nostra scelta, proponendo il soggiorno ad Elena, Emanuele, Johnny, Massimo, Edoardo e Lorenzo. A loro si aggiungeranno altrettanti giocatori di Cattolica, accompagnati dagli allenatori Roberto e Giona.

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Informazioni su mandu

Massimiliano Manduchi, 47 anni, laureato in Psicologia e allenatore federale, lavora come educatore presso la Cooperativa “Il Millepiedi” di Rimini dal 1998. Dal settembre 2000 si occupa di persone diversamente abili (psichiche) presso il Centro Diurno NOUS. Ha fondato gli Special Crabs nell'estate 2004. Nell'estate 2007 ha conseguito la qualifica di allenatore di base.

Pubblicato il 11 luglio 2008, in Eventi con tag . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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